Il cammino della vita cristiana – riflessioni del Cardinale Van Thuan
1. LA PARTENZA
Se sei ancora legato con una catena d’oro non sei pronto per questo cammino
1. Il Signore ti guida per questa strada in modo che tu possa «andare e portare frutto, frutto duraturo» (cf. Gv 15, 16).
La strada si chiama «il cammino della speranza» perché è bella come la speranza che la illumina. Perché non dovresti avere speranza se ti metti in cammino con Gesù verso il Padre?
«Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda» (Gv 15, 16; cf. Gv 15, 5; Gal 5, 12).
«Perciò il popolo messianico, pur non comprendendo effettivamente l’universalità degli uomini e apparendo talora come un piccolo gregge, costituisce tuttavia per tutta l’umanità il germe più forte di unità, di speranza e di salvezza. Costituito da Cristo per una comunione di vita, di carità e di verità, è pure da lui assunto ad essere strumento della redenzione di tutti e, quale luce del mondo e sale della terra (cf. Mt 5, 13-16), è in¬viato a tutto il mondo» (LG 9; cf. LG 10; GS 22, 41; AG 5).
2. Il segreto di questo cammino consiste in tre stadi:
1. Partenza: «Rinunciare a se stessi»;
2. Il dovere: «Prendi ogni giorno la tua croce»;
3. La perseveranza: «Seguimi» (Lc 9, 23).
«Allora Gesù disse ai suoi discepoli: “Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua”» (Mt 16, 24; cf. Mt 10, 38; Mc 8, 34; Lc 9, 23; 14, 26).
«Per questo è necessario che la Chiesa, sempre sotto l’influsso dello Spirito di Cristo, segua la stessa strada seguita da questi, la strada cioè della povertà, dell’obbedienza, del servizio e del sacrificio di se stesso fino alla morte, da cui poi, risorgendo, egli uscì vincitore. Proprio con questa speranza procedettero tutti gli apostoli» (AG 5; cf. LG 7; GS 22, 38; PC 5;AS 4).
3. Se abbandoni tutto ma non hai ancora rinnegato te stesso,in realtà non hai abbandonato nulla, perché a poco a poco ti riattaccherai a tutte quelle cose che hai lasciato all’inizio.
«Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo» (Lc 14, 26; cf. Mt 8, 19-22; 10, 37; Lc 9,59-60).
4. Abramo intraprese il suo cammino perché sperava di raggiungere la Terra Promessa. Anche Mosè partì perché sperava di liberare il popolo di Dio dalla schiavitù. Gesù stesso è sceso dal cielo nella speranza di salvare tutta l’umanità.
«Perciò Dio, volendo mostrare più chiaramente agli eredi della promessa l’irrevocabilità della sua decisione, intervenne con un giuramento perché grazie a due atti irrevocabili, nei quali è impossibile che Dio mentisca, noi che abbiamo cercato rifugio in lui avessimo un grande incoraggiamento nell’afferrarci saldamente alla speranza che ci è posta davanti» (Eb 6, 17-18; cf. Lc 4, 18-19.43; At 1, 34; Rm 4, 18-21; 8, 15-17; 1 Gv 4, 9b.l4).
«[La Chiesa] mira a questo solo: continuare, sotto la guida dello Spirito consolatore, l’opera stessa di Cristo, il quale è venuto nel mondo a rendere testimonianza alla verità, a salvare e non a condannare, a servire e non ad essere servito» (GS 3 ; cf. LG 3; DV 3-4; GS 45; PO 22; NA 4).
5. Se tu parti per andare in un posto distante migliaia di chilometri e porti ancora con te tutte le cattive abitudini e l’«uo¬mo vecchio» del peccato, a che ti serve?
6. I santi sono i “folli di Cristo” (cf. 1 Cor 4, 10). La strada della santità trascende la saggezza del mondo.
«Perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini. […] Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti» (1 Cor 1, 25.27; cf. Rm 1, 22; 8, 7).
(da FRANCOIS XAVIER NGUYEN VAN THUAN, Vivere le virtù alla luce della Scrittura e del Concilio Vaticano II, Roma 2012, 9-11)